L’arte del ricamo a Pistoia e nel suo territorio
Il Museo del
Ricamo occupa alcuni ambienti al piano terreno del palazzo Rospigliosi
dove si trovano anche i Musei Rospigliosi e Diocesano.
Si tratta di una sede museale permanente destinata alla conservazione,
manutenzione ed esposizione dei materiali tessili ricamati di cui Pistoia a buon
titolo può ritenersi centro eccellente di produzione nella storia antica e più
recente di questa arte. I documenti, le fonti e i numerosi reperti conservati
(del XVII e XVIII secolo) confermano un capillare radicamento dell’attività
del ricamo nella città, dove i conventi e i monasteri di clausura prima e i
conservatori di istruzione femminile poi garantirono la sopravvivenza di usi,
costumi, tipologie, stili e mode dei lavori “ad ago”, legati al lusso profano e al
fasto ecclesiastico.
La fortuna di Pistoia nel settore del ricamo “in bianco” e “sul bianco”
ebbe inizio nel XIX secolo, conseguentemente ad una sempre crescente richiesta
di biancheria personale e corredo per la casa, arricchita da complessi ricami
che sottolineavano il pregio e il livello sociale di coloro che li possedevano.
Pistoia sviluppò in questo specifico settore una vitale e positiva fonte
occupazionale femminile dando vita tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo
ad una fiorente attività artigianale e industriale che ebbe riconoscimenti a
livello internazionale e che continua – con alterne vicende- ancora oggi. Questa attività si affermò sopratutto intorno agli anni Venti e Trenta del Novecento, grazie al moltiplicarsi di scuole-laboratorio istituite e patrocinate da benefattrici e nobildonne. Al successo della produzione di ricami nel territorio pistoiese concorse anche, oltre alla vasta gamma di punti impiegati, la creazione di alcune specifiche ed originali tipologie come gli “sfilati”, il “punto antico”, detto anche “punto toscano” e il “punto di Casalguidi” originario della omonima località, presso Pistoia. |
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Oggi, perché questa antica tradizione non venga dimenticata, il museo accoglie
sotto forma di donazione o di deposito, ogni testimonianza utile alla
ricostruzione della sua storia. Tuttavia la grande disponibilità di materiali
ancora reperibili di proprietà diverse (dai privati agli enti ecclesiastici)
impone che ciclicamente il Museo rinnovi la sua esposizione, prevedendo anche di
realizzare mostre tematiche dedicate a particolarità tecnico-esecutive o
tipologiche dei manufatti.
Il Museo, inoltre, si propone come centro di studio, documentazione e didattica
del ricamo e della sua storia.