1.
Le tavole QC09 e QC09a
riportano una sintesi delle principali emergenze florofaunistiche del
territorio provinciale e presentano anche i più significativi ecosistemi delle aree
di pianura, collinari e montane.
2.
Le indicazioni contenute nelle
tavole di cui al precedente punto 1 costituiscono le basi conoscitive per gli
specifici approfondimenti che i Comuni devono sviluppare per il loro intero
territorio.
3.
La Provincia nell'esercizio
delle proprie competenze ai sensi della L.R. n. 56/00, provvede a:
4.
Il P.T.C. concorre alla tutela
della biodiversità con l’attuazione delle norme relative alla tutela dell’integrità
paesistica, conformemente agli indirizzi e alle prescrizioni di cui ai seguenti
punti.
5.
Indirizzi:
a)
La Provincia promuove la
costituzione di una banca dati delle risorse florofaunistiche.
b)
I Piani Strutturali individuano
i singoli ambiti ecosistemici ricompresi nei propri territori descrivendo le
caratteristiche e la composizione florofaunistica.
c)
garantire il mantenimento della
funzione di connettività diffusa e di contrasto alla frammentazione degli
ambienti naturali sul territorio, sia in termini di superficie di habitat
inclusa in SIC - SIR, sia in termini di superficie degli habitat con presenza
di avifauna di interesse comunitario inclusa in ZPS, sia in termini di
superficie dei SIC inclusa all'interno di aree protette riconosciute a livello nazionale
e di interesse sovracomunale provinciale.
6.
Prescrizioni:
a)
Nelle aree comprese negli
ecosistemi forestali relativi ai sottosistemi territoriali di paesaggio delle
aree silvo-pastorali della montagna pistoiese e nel sistema ambientale regionale
non sono ammissibili interventi che alterino gli equilibri dell’ecosistema e
devono essere attuate tutte le azioni tese alla salvaguardia delle specie in
via di estinzione e a rischio di estinzione;
b)
I Comuni nello strumento della
pianificazione territoriale prevedono una apposita disciplina per le aree
protette di loro competenza, nonché prevedono la redazione di specifiche norme
di tutela relativamente agli elementi e alle zone di particolare valore per la
tutela della biodiversità, anche se non ricadenti all’interno delle aree
protette;
c)
I Piani Strutturali individuano
le azioni finalizzate in particolare alla salvaguardia degli ecosistemi di cui
al punto precedente e di quelli relativi agli ambiti ecosistemici ricompresi
nei propri territori, con particolare attenzione agli ecosistemi vallivi e
fluviali;
d)
I Piani Strutturali individuano
i boschi vetusti caratterizzati da un equilibrio ecologico ormai stabilizzato
tra elementi geoambientali e popolazioni vegetali ed animali in essi presenti;
e)
Gli strumenti della
pianificazione territoriale comunali e gli atti di governo del territorio
perseguono la tutela della biodiversità della flora, della fauna e degli
habitat di interesse conservazionistico, intesa come salvaguardia della
complessità delle popolazioni animali e vegetali e delle forme del paesaggio e
degli equilibri ecologici funzionali alla riproduzione di un numero
sufficientemente elevato di specie animali e vegetali autoctone. Oggetto di
tutela sono pertanto non solo le singole specie presenti sul territorio, ma
anche gli habitat necessari alla loro riproduzione e sopravvivenza.