Articolo 38 -  La Fragilità sismica

 

1.          Nella tavola P09 sono individuate le aree caratterizzate da fragilità sismica sulla base della distribuzione degli eventi sismici e della densità di probabilità degli effetti locali, definendo arealmente la probabilità che possano verificarsi fenomeni di amplificazione sismica.

 

2.          Nella cartografia della fragilità sismica sono distinte 4 classi che indicano una densità di probabilità di amplificazione crescente. Per ognuna delle varie classi, sono stati individuati degli indirizzi di approfondimento d’indagine finalizzati alla realizzazione della cartografia delle Zone a Maggior Pericolosità Sismica Locale (ZMPSL) ai sensi del Regolamento 26/R della L.R. 3 Gennaio 2005, n. 1. Tali approfondimenti sono necessari al fine di:

a)          implementare e migliorare la banca dati di indagini del sottosuolo presente sul territorio provinciale e comunale;

b)          consentire una migliore individuazione e perimetrazione dei centri urbani maggiormente significativi in cui realizzare la cartografia delle Zone a Maggiore Pericolosità Sismica Locale (ZMPSL) previste ai sensi del regolamento 26/R di cui all’art.62 della L.R. 3 Gennaio 2005, n. 1;

c)           migliorare le conoscenze disponibili finalizzate alla ricostruzione e successiva rappresentazione del modello geologico-tecnico di sottosuolo, così come richiesto dalla normativa vigente, sia in termini di geometrie sepolte e di spessori delle litologie presenti, sia in termini di parametrizzazione dinamica del terreno principalmente in relazione alla misura diretta delle Vsh (velocità di propagazione delle onde di taglio polarizzate orizzontalmente).

 

3.          Sulla base della classificazione delle DPA si individuano i seguenti indirizzi di approfondimento d’indagine:

a)      Classe 4 - DPA Alta (maggiore del 60%)

Nell’ambito delle aree che rientrano in tale classe è necessario valutare prioritariamente le seguenti fenomenologie connesse con gli elementi di pericolosità riportati nel Regolamento 26/R  della  L.R. 3 Gennaio 2005,  n. 1:

-      amplificazione per morfologie sepolte nelle zone connesse con al bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante;

-      amplificazione stratigrafica prodotta dalla differenza di risposta sismica tra substrato e copertura;

-      amplificazione differenziata del moto del suolo e dei cedimenti prodotta nelle zone di contatto tra litotipi con caratteristiche fisico-meccaniche significativamente diverse;

-      meccanismi di focalizzazione delle onde in corrispondenza di contatti tettonici, faglie, sovrascorrimenti e sistemi di fratturazione.

In classe 4 è necessario effettuare una campagna di indagini geofisiche di superficie, tarate attraverso sondaggi geotecnici ed indagini sismiche in foro.

b)      Classe 3 - DPA Medio-Alta (maggiore del 40%)

Nell’ambito delle aree che rientrano in tale classe è necessario valutare prioritariamente le seguenti fenomenologie connesse con gli elementi di pericolosità riportati nel Regolamento 26/R della L.R. 3 Gennaio 2005, n. 1:

-      amplificazione per morfologie sepolte nelle zone connesse con al bordo della valle e/o aree di raccordo con il versante;

-      amplificazione stratigrafica prodotta dalla differenza di risposta sismica tra substrato e copertura;

In classe 3 è necessario effettuare una campagna di indagini geofisiche di superficie.

c)       Classe 2 - DPA Medio-Bassa (maggiore del 20%)

In classe 2 è possibile effettuare una campagna di indagini geofisiche di superficie, qualora siano idonee le condizioni geologiche del sito.

d)      Classe 1 - DPA Bassa (minore del 20%)

Non sono di norma da prevedersi particolari approfondimenti di indagini.

 

4.          Direttive:

a)          I Comuni, nel predisporre gli strumenti di pianificazione territoriale, dovranno effettuare indagini sulla base degli indirizzi di cui al punto 3, in relazione alle zone sismiche di riferimento, agli elementi di pericolosità sismica da definire, all’estensione e alla complessità geologica dell’area.

b)          I Comuni dovranno realizzare una banca dati di tutte le indagini geognostiche (sia geotecniche che geofisiche) dirette ed indirette del sottosuolo realizzate con i principi previsti dagli artt. 28 e 29 della  L.R. 3 gennaio 2005 n. 1, relativi al sistema informativo geografico regionale.

 

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