Articolo 40
- La Fragilità dei corpi idrici
superficiali.
1.
Il territorio della Provincia
di Pistoia è compreso nei limiti amministrativi del Bacino del Fiume Arno, del
Bacino Pilota del Fiume Serchio e in quelli del Bacini del Reno e del Po.
2.
Il P.T.C. assume nel proprio
quadro conoscitivo e fa propri tutti gli elaborati e le relative misure di
salvaguardia dei piani di bacino Stralcio “Bilancio Idrico” già adottati. A
seguito della loro successiva approvazione, il P.T.C. assume nel proprio quadro
conoscitivo tutti gli elaborati e le discipline approvate di ciascuno.
3.
I Comuni, con i Piani
Strutturali e gli atti di governo del territorio, concorrono al raggiungimento
degli obiettivi di qualità definiti dal Piano di tutela delle acque della
Regione Toscana, attraverso:
a)
il mantenimento della
vegetazione spontanea o il ripristino di vegetazione idonea alle
caratteristiche stazionali, nella fascia di almeno 10 metri dalla sponda
adiacente i corsi d’acqua, ad eccezione di quei tratti di alveo in cui detto
mantenimento e/o ripristino sia sconsigliato per ragioni di sicurezza idraulica
o per quei tratti di alveo che attraversano i centri urbani;
b)
il mantenimento ed il
ripristino della struttura morfologica dell’ambiente fluviale in modo da
garantire una corretta successione ecologica e per incrementare l’infiltrazione
e conseguentemente favorire gli scambi idrici tra fiume-falda.
4.
Le previsioni di nuovi
fabbisogni di risorse idriche devono essere compatibili e garantire il rispetto
del deflusso minimo vitale.