1.
Il P.T.C. individua nel sistema
funzionale dei valori paesaggistico ambientali, l’insieme degli elementi areali,
lineari e puntuali che, in relazione fra di loro e sovrapponendosi ai Sistemi
Territoriali Locali, determinano l’identità e la specificità ambientale e
paesaggistica del territorio della Provincia di Pistoia. Tali valori, ai sensi
del P.I.T., sono specificati nei punti che seguono e sono riportati nelle tav. P10a, P10b, P10c.
2.
Gli elementi lineari
costituiscono i collegamenti paesistico-ambientali fra il territorio collinare e
montano e le aree umide di pianura. Detti collegamenti sono individuati negli
ambiti fluviali di pianura e nei connessi elementi di valorizzazione
paesaggistica quali le infrastrutture di protezione idraulica, le aree a verde
territoriale pubblico, come indicate nella tavola P10c, e le aree degradate da
riqualificare, che i Comuni potranno ulteriormente specificare ed integrare.
3.
Gli strumenti della
pianificazione territoriale definiscono gli ambiti e gli interventi necessari a
salvaguardare e valorizzare i corsi d’acqua con le relative aree di pertinenza
evidenziati nelle tavole P10b e P10c, sulla base dei seguenti criteri:
a)
realizzazione di parchi urbani
e sistemi continui di aree a verde nei tratti in cui i corsi d’acqua
attraversano il sistema insediativo;
b)
riqualificazione degli argini e
delle relative formazioni arboree nei tratti pedecollinari e di pianura, in
particolare a contatto con le aree agricole specialistiche;
c)
recupero degli insediamenti e
delle strutture protoindustriali azionate dalla forza idraulica in un progetto
di complessiva fruizione turistico-culturale e turistico-naturalistica dei
corsi d’acqua e dei fondovalle della montagna e della collina.
4.
I Piani Strutturali dei Comuni
dovranno:
a)
valutare, a partire dai
contenuti del P.T.C., la necessità di costituire ambiti territoriali ai
collegamenti paesistico-ambientali, al fine di mantenere la funzione specifica
dettata dal Piano Provinciale. La dimensione di tali ambiti sarà determinata
dalle indagini comunali in relazione alle risorse territoriali, alla presenza
di beni di particolare valore storico-architettonico, al grado di
frammentazione paesistica presente, alle infrastrutture ed alle strutture di
prevenzione del rischio idraulico esistenti;
b)
individuare cinture verdi
intorno alla città di Pistoia ed ai sistemi insediativi della Valdinievole, di
Agliana, Quarrata e Montale, aventi una dimensione tale da inglobare i
collegamenti paesistico-ambientali, in modo da considerare le cinture ed i
collegamenti un unico territorio di particolare valore ambientale. Le
specifiche funzioni da attribuire a tale territorio sono riferite alle attività
ricreative e del tempo libero, sportive e di attività legate alla produzione
agricola e agricola specialistica.
5.
Gli elementi areali, costituiti dalle aree di
valore paesaggistico-ambientale, sono individuate dal P.T.C. nella tavola P10c
ed articolate in:
a)
Sistema funzionale per
l’ambiente regionale costituito dalle Riserve Nazionali, dai Siti di Interesse
Regionale (S.I.R.), dai Siti di Interesse Comunitari (S.I.C.) e dalle Zone di
Protezione Speciale (ZPS);
b)
Sistema funzionale per
l’ambiente provinciale costituito da:
-
Riserva provinciale del Padule
di Fucecchio ed area contigua;
-
area naturale protetta di
interesse locale la Querciola;
-
Riserva la Monaca;
-
Riserva Le Morette;
-
Riserva delle Limentre - area
parco;
-
ambiti collinari e ambiti
montani;
-
verde territoriale pubblico e
arboreo;
-
il sistema fluviale della
montagna e di connessione ecologica e paesaggistica fra gli ambiti della collina,
il Padule di Fucecchio e la bassa pianura pistoiese, che costituisce i
collegamenti paesistici.
6.
Le aree delle Riserve
Provinciali e delle Aree naturali di interesse locale sono disciplinate dai
relativi Regolamenti di Gestione oltre che dalle disposizioni contenuti nella
presente Disciplina di piano.
7.
Il P.T.C. individua ambiti territoriali contigui alla riserva del
Padule di Fucecchio, così come definiti nella tavola P10c. In essi o
nelle adiacenze in relazione alle esigenze strutturali, il Piano Pluriennale
delle Opere Pubbliche dovrà prevedere la costruzione di un adeguato Centro
Visite. Tali ambiti sono disciplinati dai Piani Settoriali di Gestione delle
Aree Protette che dovranno recepire i seguenti indirizzi:
a)
valorizzare e tutelare gli
ambiti in funzione delle risorse territoriali;
b)
valorizzare e tutelare le
peculiarità faunistiche e floristiche.
8. I Piani Strutturali dei Comuni interessati dagli
ambiti territoriali contigui potranno modificare o integrare con ulteriori
indagini, la dimensione dell’ambito.
9.
Negli ambiti contigui i Piani
Strutturali dovranno prevedere specifiche azioni di salvaguardia per i
caratteri paesaggistici presenti, in particolare per siepi, alberature, rete
idraulica, chiari e vegetazione palustre e dovranno conformarsi ai seguenti
criteri:
a)
zonizzazione delle aree in
funzione delle risorse da tutelare e valorizzare;
b)
valorizzazione e tutela delle
risorse zoologiche e botaniche;
c)
salvaguardia dei caratteri
paesaggistici del Padule quali tessitura fondiaria, siepi, alberature, rete
idrografica,chiari e vegetazione palustre;
d)
valorizzazione dell’agricoltura
biologica;
e)
esercizio venatorio finalizzato
alla conservazione e miglioramento della risorsa faunistica;
f)
utilizzazione del patrimonio edilizio
per le funzioni connesse ai servizi ed alla fruizione della riserva;
g)
creazione di porte d'ingresso
per l'uso della riserva.
10. Nelle aree delle alte vallate delle Limentre,
appositamente delimitate nella tavola P10c, la Provincia, in attuazione del Programma
Regionale delle Aree Protette, istituisce un Parco ai sensi e con le procedure della L.R. 49/95. Al Parco verrà
associato un ambito territoriale contiguo in cui i Piano Strutturali dovranno
prevedere:
a)
l’utilizzazione delle risorse
primarie e del patrimonio edilizio, finalizzandoli alla realizzazione delle
infrastrutture e servizi per la fruizione del Parco;
b)
valorizzazione e tutela delle
risorse faunistiche e floristiche;
c)
valorizzazione dell’agricoltura
biologica e la gestione sostenibile delle risorse forestali;
d)
il ripristino dei caratteri
paesaggistici della montagna con la ricostituzione delle aree aperte e dei
seminativi.
11. Il sistema funzionale
dei valori paesaggistico ambientali è coerente con il piano faunistico
provinciale approvato con Delibera del Consiglio Provinciale n. 308 del 12
settembre 2006.
12.
I Comuni e la Provincia
finalizzano le risorse del Piano di Sviluppo Rurale all'attuazione delle
suddette azioni.
13.
Nei sottosistemi territoriali del
paesaggio della Montagna e della Collina, non inclusi nei punti precedenti ma
caratterizzati da estesi valori paesaggistici, i Comuni applicano,
specificandola, la disciplina di tutela e valorizzazione contenuta nella
presente Disciplina di piano ed in particolare nel Capo IV del Titolo II.
14.
I Comuni possono modificare i
perimetri di tali sottosistemi territoriali del paesaggio sulla base degli
indirizzi contenuti nella presente Disciplina di piano.