1.
Indirizzi:
a)
I Comuni devono commisurare le
variazioni demografiche, commerciali e produttive alla effettiva capacità di
gestione dello smaltimento dei rifiuti attraverso gli impianti esistenti o il
loro potenziamento, così come certificato dall'Autorità d'Ambito competente.
b)
I Piani Strutturali si
conformano ai contenuti del P.T.C. e del Piano provinciale in materia di
rifiuti ed aree da bonificare, ai sensi della normativa vigente.
c)
Gli strumenti della pianificazione territoriale
comunali includono una Relazione sullo Stato del Sistema Rifiuti, che individui
le pressioni antropiche, nonché le politiche/interventi di controllo, tutela e
risanamento in atto, con particolare riferimento agli elementi di crisi
evidenziati dalla Valutazione Ambientale (produzione pro capite di rifiuti
urbani e speciali e raccolta differenziata). Sulla
base della Relazione sullo Stato del Sistema Rifiuti, gli strumenti di
pianificazione comunale, in accordo con le prescrizioni, gli indirizzi ed i
parametri individuati dal P.T.C., definiscono le norme per la valutazione delle
trasformazioni in relazione al sistema rifiuti, e individuano, nell'ambito
della Disciplina di piano, specifiche condizioni alle trasformazioni.
d)
Gli strumenti della pianificazione territoriale
comunali subordinano le nuove previsioni di trasformazione al soddisfacimento
delle seguenti condizioni:
-
vengano considerate, le esigenze di raccolta differenziata delle diverse
categorie merceologiche dei rifiuti;
-
vengano individuate, per gli insediamenti esistenti e per i nuovi interventi
di trasformazione, appositi ed adeguati spazi per isole ecologiche e deposito
temporaneo dei materiali di riciclaggio, al fine della migliore organizzazione
del servizio di raccolta differenziata, commisurati agli obiettivi minimi
fissati dal D.L. n° 22/97, dal Piano Regionale, da eventuali accordi di
programma con la Regione Toscana e dal Piano Provinciale di Gestione dei
consumi dei Rifiuti, prevedendo prioritariamente il riutilizzo a tale fine di
aree dismesse (ad es. i siti da bonificare), tenendo conto delle prescrizioni
dei Piani suddetti;
-
vengano individuate, per gli insediamenti esistenti e per i nuovi
interventi di trasformazione che producono rifiuti speciali, appositi ed
adeguati spazi per il corretto stoccaggio/smaltimento, commisurati agli
indirizzi fissati dal D.L. n° 22/97, dal Piano Regionale, da eventuali accordi
di programma con la Regione Toscana e dal Piano Provinciale di Gestione dei
consumi dei Rifiuti, prevedendo prioritariamente il riutilizzo a tale fine di
aree dismesse (ad es. i siti da bonificare), tenendo conto delle prescrizioni
dei Piani suddetti.