Comunità Montana Appennino Pistoiese |
Comune di Marliana
Itinerario da Marliana ad Avaglio
dislivello salita | m. 450 | |
lunghezza | a/r km. 15,2 | |
tempo di percorrenza | h.4 | |
tipo di tracciato | strada asfaltata, mulattiera, sentiero | |
attrezzatura: | binocolo, macchina fotografica, scarponcini da montagna, mantellina, borraccia | |
punto di partenza: | parcheggio nei pressi della Piazza di Marliana | |
segnaletica | bianco-rossa nei sentieri | |
difficoltà | media |
Dal
parcheggio nei pressi della piazza dei paese di Marliana (m.469) (1) si percorre un breve
tratto asfaltato fino al bivio per "Gove" e si prende la stretta strada che
scende in falso piano alla fonte Becca (fonte alimentata da una sorgente di acqua ricca in
sali minerali) dove la Comunità Montana ha allestito un'area - sosta (panchine e tavolo).
Dalla fonte, con alcuni saliscendi, si scende in direzione della borgata di
"Gove" e, dopo il campo sportivo (la strada è sterrata), si imbocca a destra un
sentiero che scende rapidamente alla strada comunale. Si prosegue su questa a sinistra,
salendo in direzione dei borgo di Bovetola (rimane a pochi minuti di cammino sulla destra)
e poco dopo, si riprende la mulattiera a destra. Si aggira a mezza costa la dorsale
risalendo un breve tratto, si attraversa il fosso d'Acquaviva, giungendo infine nei pressi
della località "Vormi" (m.513) (2). Lungo il percorso non è difficile
trovale lunghi aculei bianco neri persi da qualche istrice (3) (reintrodotto in
molte zone della Montagna Pistoiese). Dopo aver raggiunto la strada provinciale si
prosegue su questa a sinistra salendo, a tratti rapidamente (circa 2 km), fino ad Avaglio
(m.732) (4), caratteristico borgo medioevale. A sinistra dei ristorante - b4r si
imbocca una stradina asfaltata (c'è una fontana) che sale e incrocia poco sopra la strada
asfaltata, si prosegue a sinistra e nei pressi di una curva a gomito (edicola con
verginina dei 1866), si imbocca a sinistra la mulattiera che sale a Panicagliora
(m.850) dove termina la salita. Il percorso prosegue per alcuni chilometri lungo la sttrada asfaltata in direzione di Marliana oltre il "Goraiolo". Superato a sinistra il bivio, si scende e, dopo circa un chilometro, nei pressi di stretta curva a gomito (vicino ad una villa), si imbocca a sinistra un sentiero (segno bianco - rosso) che rientra nel bosco. Pochi metri e si incontra una verginina, si aggira e si imbocca a destra la vecchia mulattiera che scende rapidamente al paese di Marliana. |
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1 Marliana (m.460): antico borgo agricolo, il pae~ se, arroccato intorno alla chiesa di San Niccolò (secolo XIV), è immerso in una rigogliosa vegetazíone tra le valli del Víncío e della Níevole. La sua storia è un susseguirsi di assedi e distruzione già dal Xli secolo. l!importante posizione strategica, in quanto avamposto di Pistoia nella Valdínievole, è sempre stata oggetto di lotte tra Pístoia e Lucca. |
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2 Detriti ferrosí: ai lati della strada sterrata, poco dopo aver attraversato il fosso Acquaviva, non è difficile trovare nei detriti alcune scoríe ferrose di piccole e medie dimensioni. Alcuni pensano che queste scoríe siano la testimonianza di un'antica discarica di una fonderia operante sul territorio addirittura nell'epoca etrusca. A conferma di ciò sono stati effettuata alcuni scavi ma attualmente non sono state rinvenute tracce che confermino l'ipotesi assai suggestíva. |
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3 Istríce (Hystrix cristata): più grande di un riccio, l'istrice ha un muso tozzo e le gambe corte. 'Tutto il suo corpo, di colore marrone scuro, è ricoperto da aculei stria ti bianchi e neri, che divengono più lunghi nella parte posteriore. Importato dall'Afríca in epoca romana, l'istrice che viveva anche in queste zone montane ( non oltre i 900 m.) è stato recentemente reintrodotto. Si ciba di tuberí, radici, bulbi e frutta che si procura I TRI E specialmente nelle ore notturne. La sua presenza è testimoniata, oltre che dalla presenza dei segni lasciati sui tronchi degli alberi, anche dagliaculei che si staccano facilmente dalla sua pelle. |
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4 Avaglio (m. 732): intorno al 1330 tutte le abitazíoní e il castello del piccolo comune rurale di Pístoía furono date alle fiamme e rase al suolo durante una delle numerose guerre di Castruccio Castracaní. Gli abitanti fuggirono a Marliana e solo in seguito (XVIII secolo) la chiesa di San Michele Arcangelo e il paese furono ricostruiti. |
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5 Vedovina minore (Scabíosa columbara): pianta spontanea che vive in prati su suolí asciutti, specialmente calcareí. I fusti, con altezza fino a 70 cm, sono circondati da foglie inferiori píccíolate che diventano più esili verso la sommítà dove c'è l'infiorescenza. Questa, di colore rosa, è formata da fiori interni più piccoli rispetto a quelli esterni che danno orígine a un frutto solcato e peloso. Il nome botanico "Scabiosa'deriva dal latíno che significa 'prurito'- in passato infatti questa pianta era usata per lenire alcune malattie della pelle. |
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Campanella (Campanula rotundifoíía): pianta spontanea che vive in prati
e luoghi erbosi oltre il limite degli alberi. 1 fusti, con altezza fino a 40
cm, sono ricurvi alla base per poi divenire eretti. Le foglie basali sono cuoriformí
(da cui la seconda parte del nome botanico), mentre alla sommità si osservano
foglie caulinari molto strette. Il fiore pendulo, di colore azzurro, ha una corolla
a forma |
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7 Serretta (Serratula tínctoria): pianta spontanea che vive zone disboscate e lungo i sentieri. 1 fusti, con altezza fíno a 90 cm, sono solcatí longítudinalmente e ramificati alla sommità; le foglie hanno i magini dentatí simili ad una sega (da cui il nome "serratula"). Ogni rametto termina con un capolino formato da numerosi flosculí con corolle di colore porpora. Il nome botanico "tínctoria "è dovuto all'utílizzo delle foglie di questa píanta che, impastate con l'allume, servivano a tingere le stoffe di lana. |
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(Tratto da opuscolo a cura della Comunità Montana - Redazione Fabio Nesti e Roberto Recati - Disegno Laura Arcangeli) |