ALLEGATO 4
Premessa
Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Pistoia, definisce, ai sensi dell'art.16 della L.R. 16 Gennaio 1995 n. 5, gli elementi fondamentali per il governo del territorio provinciale in coerenza con le scelte di politica territoriale della Regione Toscana e di raccordo con la pianificazione urbanistica comunale.
In particolare, il Piano Territoriale di Coordinamento nel recepire gli indirizzi della pianificazione regionale, contiene gli elementi necessari per:
·
dare attuazione agli orientamenti ed indirizzi del P.I.T. regionale;
·
favorire lo sviluppo sostenibile delle comunità locali;
·
garantire la tutela e la valorizzazione delle risorse essenziali del
territorio provinciale;
·
verificare l'armonico coordinamento delle scelte di governo locale con
quelle espresse dalle comunità limitrofe o comunque interagenti, nel rispetto
delle singole autonomie, con particolare riferimento allo Schema Strutturale
per l'area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia;
·
indirizzare una corretta predisposizione dei P.R.G. comunali, con
particolare riferimento alla redazione dei Piani Strutturali di cui all’art.24
della L.R. 5/95.
·
Il quadro conoscitivo del
P.I.T. è parte integrante del P.T.C.
della Provincia di Pistoia. Sono state elaborate le seguenti integrazioni ed
elaborati specifici argomenti i cui contenuti sono coerenti con gli obiettivi
del presente piano:
·
QC01: Orografia (scala 1:25.000)
·
QC02: Carta dell’uso del suolo (scala 1:25.000)
·
QC03: Risorse forestali (scala 1:25.000)
·
QC04: Carta del vincolo idrogeologico (scala
1:25.000)
·
QC05: Carta dei vincoli e delle salvaguardie del
sistema idraulico. Autorità di
Bacino dell’Arno e D.C.R.T. 230/94 (scala 1:25.000)
·
QC06: Carta delle Aree Protette ex L.R. 52/82 e
successive modifiche
·
QC07: Carta dei vincoli paesaggistici ex L. 1497/39
ed ex L. 431/85
(scala 1:25.000)
·
QC08: Carta climatologica (scala 1:50.000)
·
QC09: Carta della stratigrafia storica delle città
e degli insediamenti urbani
(scala 1:25.000)
·
QC10: Mosaico dei P.R.G. Pianura Pistoiese e
Valdinievole (scala 1:25.000)
·
QC11: Carta dello stato attuale delle
infrastrutture per la mobilità, reti viarie,
ferroviarie ed impianti a
fune (scala 1:25.000)
·
QC12: Schema del piano smaltimento rifiuti D.C.P.
n°66 del 10 Aprile 2001
(scala 1:25.000)
·
QC13: Censimento degli impianti sportivi (scala
1:25.000)
b)
Il quadro conoscitivo del
P.T.C. e gli indirizzi e le prescrizioni del P.I.T.
Il quadro conoscitivo provinciale ha tenuto conto della formazione del quadro conoscitivo del Piano di Indirizzo Territoriale e contiene le integrazioni di dettaglio richieste, a scala provinciale, dall’atto regionale e specificatamente:
·
sono state individuate le Risorse Naturali ed il loro stato attuale con
specifico riferimento alle condizioni di fragilità delle risorse suolo ed
acqua;
·
il quadro conoscitivo è stato organizzato alla scala dei sistemi
territoriali locali (in particolare con gli elaborati della I conferenza) e contiene
gli elementi necessari per effettuare
valutazioni a questa scala (articolazione geografica e aspetti
identificativi del territorio provinciale: Piana Pistoiese, Montagna e
Valdinievole),
·
è stata effettuata, alla scala provinciale, la classificazione del
territorio, dal punto di vista economico-agrario e ambientale mediante
l’individuazione delle risorse agro-ambientali,
·
sono state organizzate le conoscenze richieste dalla L.R. 64/95 e richiamate dal P.I.T. ed
elaborato uno specifico approfondimento della struttura agraria aziendale del
territorio provinciale;
·
in materia di difesa del suolo sono state organizzate e dettagliate le
conoscenze richieste dalla D.C.R.T. 230/94 e richiamate dal P.I.T. anche come
supporto e riferimento per i Comuni per le indagini geologiche, idrogeologiche
e idrauliche che questi dovranno effettuare;
·
la carta delle Risorse forestali (QC03)
contiene le informazioni necessarie per individuare, a scala
provinciale, la consistenza e la localizzazione delle superfici boscate come
richieste dal P.I.T.;
·
è stata elaborata una specifica analisi della stratigrafia storica
degli insediamenti urbani e rurali.
c) Conformità del quadro
conoscitivo del P.T.C. ai criteri stabiliti nei commi 1, 2 e 3 dell’art. 1 del
P.I.T.
Il
quadro conoscitivo del P.T.C. provinciale è stato realizzato, attraverso
successive integrazioni, in funzione
del raggiungimento degli obiettivi assunti per perseguire uno “sviluppo
sostenibile” che costituisce finalità
sia della L.R. 5/95, sia degli atti di programmazione regionale, nonché
degli indirizzi generali del Consiglio Provinciale.
L’insieme
degli obiettivi da perseguire di lungo periodo, cioè quelli strutturali e
strategici, ha costituito il riferimento per costruire e definire il quadro
conoscitivo provinciale e da questo trovano motivata giustificazione gli
obiettivi specifici definiti a livello di ciascun sistema territoriale locale
(artt. 10,11,12 delle Norme). La stretta relazione fra obiettivi, quadro
conoscitivo e disposizioni di piano è alla base della struttura del piano stesso che può essere variato dal “maturare
di nuove consapevolezze culturali e collettive” e “trovare motivazione e giustificazione in un
aggiornamento del quadro conoscitivo” (cfr. art. 6, comma 10 delle Norme).
d) Coerenza fra gli obiettivi e
gli indirizzi del P.I.T. e quelli del Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale
Gli
obiettivi del P.T.C. della Provincia di Pistoia, sia generali che specifici,
sono coerenti con quelli del P.I.T. nonché con gli indirizzi contenuti
nell’atto di programmazione regionale rivolti alla formazione degli atti di
governo del territorio a scala provinciale.
Tale
coerenza deriva dal comune e coerente sviluppo delle finalità proprie della
L.R. 5/95 per perseguire uno “sviluppo sostenibile”.
Si
consideri in particolare per quanto riguarda il P.T.C.:
·
il valore assegnato alle tutele
dell’integrità fisica e della memoria
storica del territorio come condizione per le sue trasformazioni (Titolo III e
IV delle Norme);
·
gli obiettivi generali (art. 2);
·
gli obiettivi specifici riferiti ai sistemi
territoriali locali ed alle tre tipologie di risorse individuate dal P.I.T.: la
città e gli insediamenti urbani, il territorio rurale e le infrastrutture per
la mobilità (Capo II del Titolo Vi delle Norme) che costituiscono integrazione
e specificazione di dettaglio degli obiettivi del P.I.T.
Il
P.T.C. articola e disciplina il territorio rurale in riferimento ed in coerenza
con gli indirizzi del P.I.T. sia per l’individuazione degli Ambiti di Paesaggio
(Capo I del titolo IV delle Norme) che per la caratterizzazione agraria del
territorio rurale (Capo II del Titolo IV delle Norme).
Gli
obiettivi del P.T.C. sono coerenti con
quelli assunti dal P.I.T. in materia di mobilità e di infrastrutture di
trasporto; gli obiettivi provinciali integrano e specificano quelli regionali
facendo riferimento alle situazioni,
rilevate dal quadro conoscitivo,
proprie dei diversi sistemi territoriali locali.
Il
P.T.C. costituisce un contributo propositivo per la verifica,
l’approfondimento e la realizzazione di
interventi attinenti alla mobilità alla scala dell’area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia in riferimento all’art.
50 del P.T.C.
e) Le invarianti strutturali
nel P.I.T. e nel P.T.C.
Il
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale individua, ai sensi dell’ art.
5 della L.R. 5/95, le “invarianti strutturali” a scala provinciale nelle
funzioni e nelle prestazioni ad esse
associate indicate a livello di sistemi territoriali locali e per tipologie di
risorse negli artt. 10,11,12 delle Norme.
f) Rispetto dei tempi stabiliti
dal P.I.T. (art. 38)
Il
P.T.C. si conforma alle prescrizioni del P.I.T. in sede di prima adozione.
g) Il P.T.C. e le misure di
salvaguardia del P.I.T.
Il
P.T.C. richiama l’attuazione delle norme di salvaguardia del P.I.T. e al
riguardo stabilisce specifiche disposizioni rivolte ai Comuni.
Per
quanto attiene la D.C.R.T. 296/88, sono richiamate le salvaguardie relative
alle Aree B, C, D, fino all’approvazione dei Piani Strutturali. Per le Aree A
il P.T.C. definisce una specifica disciplina da attuare in sede di Pianificazione Comunale (art. 14 delle
Norme).
In
relazione alla D.C.R.T. 230/94, sono richiamate le salvaguardie di cui all’art.
77 del P.I.T. , relative agli ambiti B, e sono indicati gli indirizzi e le
procedure per il superamento delle stesse salvaguardie (art. 21 punto 2 delle
Norme).
In
relazione alla D.C.R.T. 94/85, sono richiamate le salvaguardie di cui all’art.
80 del P.I.T. con le indicazioni per il loro superamento mediante l’assunzione
di una classificazione delle classi di
pericolosità anche in funzione del rischio idraulico (art. 21 punto 5 delle
Norme).