1. La tavola
P10 “fragilità degli acquiferi” riporta una zonazione di vulnerabilità
intrinseca all’inquinamento delle acque sotterranee elaborata «per complessi e
situazioni idrogeologiche».
La
carta presenta una distinzione fra la vulnerabilità delle aree di pianura e
quella delle aree collinari e montane. Nelle aree di pianura le falde acquifere
sono contenute nei depositi alluvionali e fluvio-lacustri permeabili per
porosità, ed hanno per questo una notevole continuità laterale; in queste
condizioni la vulnerabilità è legata principalmente alla natura ed allo
spessore del terreno non saturo di copertura. Nelle aree collinari e montane le
acque sotterranee si trovano in una rete di fratture ad alta permeabilità con
una disomogeneità molto elevata; la vulnerabilità pertanto risulta molto
variabile anche su brevi distanze.
2. Le
indicazioni di cui al precedente comma 1 costituiscono le basi conoscitive per
una zonazione di vulnerabilità più dettagliata che i Comuni devono sviluppare
per il loro intero territorio.