Art. 50
Prescrizioni
relative  alla  rete 
delle  infrastrutture  per  la
mobilità
1. La  rete di 
livello nazionale e regionale di cui al Titolo V,
Capo I,  Sezione III, per quanto riguarda il Sistema
territoriale
di
programma  "Toscana
dell’Arno",  è integrata come segue
dalla
rete
infrastrutturale  degli ambiti
metropolitani Firenze - Prato
- Pistoia e Pisa
- Livorno - Lucca:
2. I  servizi di 
tipo metropolitano  in  sede 
ferroviaria  sono
costituiti  dalla  
rete  ferroviaria  dell’ambito 
metropolitano
Firenze -  Prato - Pistoia definita dall’Accordo Quadro
A.V., con
stazioni
terminali  a  Empoli, 
Montecatini,  Borgo  S. 
Lorenzo,
Montevarchi,  con 
Firenze  come  nodo 
centrale,  attraverso  la
realizzazione
programmata dei seguenti interventi:
-
completamento  del  quadruplicamento  della 
variante  Signa  -
  Montelupo;
- potenziamento
della Firenze - Prato - Pistoia;
-
elettrificazione  della Faentina  ed il suo collegamento con la
  stazione 
di   Firenze  SMN,  
con  ripristino  del 
bivio  del
  Pellegrino;
- linea a
binario semplice Osmannoro-Campi Bisenzio;
- nuove  fermate metropolitane  di Cure, 
Perfetti  Ricasoli,  Le
  Piagge, S. 
Donnino,  Girone,  S.Salvi, 
la  fermata-parcheggio
  sulla direttrice Osmannoro-Campi Bisenzio;
-
potenziamento  della tratta  Pistoia-Lucca 
con  previsione  di
  raddoppio funzionale,  ai 
fini  di  raccordo 
fra  gli  ambiti
  metropolitani.
3. Per  le reti 
di tipo  tramviario a scala di
ambito, integrate
con i  servizi di 
cui al comma precedente, il Piano di indirizzo
territoriale
assume  per l’ambito  metropolitanoFirenze - Prato -
Pistoia le  previsioni relative  al sistema di trasporto su ferro
contenute  nella 
Variante  generale  del 
PRG  di  Firenze 
come
approvata
dal  CR in  data 2.12.1997, e dal Piano Strutturale del
Comune  di  
Prato,  individuando  come 
prioritarie  per  l’area
fiorentina le
seguenti tratte
- S.   Maria 
Novella-Peretola  comprese  le 
tratte  a  servizio
  dell’area di Castello e del polo ospedaliero
di Careggi;
- S. Maria
Novella-Scandicci;
- S. Maria
Novella-Campi Bisenzio;
- S. Maria
Novella-centro storico-Rovezzano;
- centro
storico-Gavinana-Bagno a Ripoli.
4.  Allo 
scopo  di  definire 
operativamente  le  reti 
di  tipo
ferroviario
e  tramviario di  ambito metropolitano,  tenuto conto
degli
obiettivi  relativi al  sistema territoriale  di 
programma
della Toscana
dell’Arno e di quanto indicato ai commi precedenti,
il Piano di
indirizzo territoriale prescrive che entro 12 mesi:
a) le  Province di Firenze e Prato e Pistoia,
coordinatamente fra
   loro ed 
in concorso  con la  Regione definiscano,  in sede di
   formazione 
o  di  aggiornamento 
dei  Piani  territoriali 
di
   coordinamento,  uno 
specifico  quadro  conoscitivo 
idoneo  a
   valutare le 
condizioni  di  fattibilità 
di  un  sistema 
di
   trasporto 
locale   su  ferro,  
integrato  con   la 
rete  FS
   individuata come  sede di servizio metropolitano, tenuto conto
   di quanto previsto dai citati strumenti
urbanistici di Firenze
   e Prato e dagli atti di competenza
approvati,.
b) la  Regione garantisce  il coordinamento  degli adempimenti di
   cui al 
presente punto  con quelli
previsti dall’art. 57 comma
   5.
5. La  rete 
della  viabilità  che 
costituisce  il  sistema 
di
adduzione  alla  
rete  delle   grandi 
direttrici   nazionali  e
regionali,
viabilità  a servizio dell’accessibilità
dell’ambito
metropolitano
e  di mobilità  interna, è 
definita in dettaglio
nella
apposita  scheda denominata  "Viabilità di  servizio 
agli
ambiti metropolitani"
allegata al PIT.
6.  Relativamente   al 
sistema   della  viabilità  
dell’ambito
metropolitano
Firenze  - Prato  - Pistoia, 
il Piano di indirizzo
territoriale
assume:
a) i  contenuti del documento sottoscritto in data
17.04.96 dalla
   Regione, dalle  Province di 
Firenze,  Prato  e 
Pistoia,  dai
   Comuni di 
Prato, Campi  Bisenzio  e 
Montemurlo  in  sede 
di
   Conferenza dei  servizi su gli aspetti sovracomunali del
Piano
   strutturale di Prato;
b) le  previsioni delle  Varianti generali ai PRG di Firenze e di
   Pistoia, 
così  come  definite 
a  seguita  dell’approvazione
   regionale;
c) le previsioni
contenute nel Piano Strutturale di Prato;
d) i  contenuti del 
Piano territoriale  di  coordinamento 
della
   Provincia di Firenze.
7. Il Piano di
indirizzo territoriale prescrive che, tenuto conto
degli
obiettivi  relativi al  sistema territoriale  di 
programma
della
"Toscana  dell’Arno" e  di quanto 
indicato  ai  precedenti
commi  5  
e  6,   le 
Province  di  Firenze, 
Prato  e  Pistoia,
coordinatamente
fra  loro ed  in concorso con la Regione, in sede
di
formazione  o  di 
aggiornamento  dei  Piani 
territoriali  di
coordinamento,
definiscano,  entro 12  mesi, uno specifico quadro
conoscitivo  e  
schemi  operativi   idonei 
a  dare  indicazioni
operative  per  
i  Piani   Strutturali 
dei  Comuni  interessati
relativamente:
- alla
individuazione e classificazione di itinerari in relazione
  alle funzioni di scala metropolitana;
- alla  individuazione delle esigenze prioritarie, e
dei relativi
  criteri, per 
la riqualificazione,  il  recupero 
funzionale  e
  l’integrazione della rete viaria esistente
alla scala di ambito
  metropolitano;
- alla   individuazione    dei 
problemi  di  interfaccia 
fra  i
  principali 
sistemi   urbani  e 
la  rete  infrastrutturale  di
  interesse nazionale e regionale;
  la Regione garantisce il coordinamento degli
adempimenti di cui
  al presente punto con quelli previsti
dall’art. 57 comma 8.
8. Per  un migliore inserimento territoriale delle
infrastrutture
sopra
richiamate  la  progettazione 
di  nuovi  tracciati 
ed  il
potenziamento  e 
la  ristrutturazione  dei 
tracciati  esistenti
dovrà tenere
conto, oltre che dei naturali andamenti morfologici
del  territorio,  
anche  delle   tipologie 
delle  diverse  aree
attraversate,
come:  i centri  abitati, i 
parchi  e  le 
riserve
naturali, i  sistemi idraulici  montani, 
l’organizzazione  delle
colture agrarie
e dei territori rurali, il paesaggio.
9.  Gli  
interventi  di   potenziamento  ed  
adeguamento  delle
infrastrutture   dovranno  
contenere   una   valutazione  
sulla
economicità
degli  interventi  proposti 
in  termine  di 
costi-
benefici.